La nuova agenda punterà a ridurre povertà e disuguaglianze, a migliorare la gestione delle risorse idriche e ed energetiche e a prendere misure urgenti per combattere il cambiamento climatico.

Accordo raggiunto sulla nuova Agenda per lo Sviluppo Sostenibile. La scorsa domenica 2 agosto, i 193 stati membri delle Nazioni Unite hanno prodotto il documento finale sui 17 nuovi obiettivi per il 2030, finalizzati a sradicare la povertà, promuovere la prosperità e il benessere, nel pieno rispetto dell’ambiente. Il documento, che sarà formalmente adottato dai leader mondiali a New York il prossimo settembre, comprende un ambizioso programma di rinnovamento a livello globale, che il capo delle Nazioni Unite Ban ki-Moon non ha esitato a definire “una svolta storica per il nostro mondo”.

Per arrivare a definire il nuovo “Transforming our World: The 2030 Agenda for Sustainable Development” è stato infatti necessario un processo negoziale di oltre due anni, che ha visto in tutto questo tempo una partecipazione della società civile senza precedenti. “Questa è l’Agenda del Popolo, un piano d’azione per porre fine alla povertà in tutte le sue dimensioni, in modo irreversibile, in tutto il mondo, e senza lasciare nessuno dietro. Mira a garantire la pace e la prosperità. Questi integrati, interconnessi e indivisibili diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono gli obiettivi del popolo e dimostrano la scala, l’universalità e l’ambizione di questa nuova Agenda”.

 

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I precedenti 8 target di Sviluppo del Millennio hanno aiutato a focalizzare l’attenzione sui bisogni dei paesi poveri negli ultimi 15 anni; la nuova agenda punterà invece a ridurre le disuguaglianze all’interno e tra gli Stati, a migliorare la gestione delle risorse idriche e ed energetiche e a prendere misure urgenti per combattere il cambiamento climatico.
Centrare la meta costerebbe tra i 3300 e i 45000 miliardi di dollari l’anno in investimenti e aiuti, secondo le prime stime degli analisti. Ecco perché gli Stati membri hanno sottolineato che le trasformazioni desiderate richiederanno un allontanamento dal “business as usual” e un’intensificata cooperazione internazionale su molti fronti. L’agenda prevede un nuovo partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, anche attraverso l’istituzione di partenariati multi- staeholders, e il rafforzamento dei dati statistici per misurare la crescita sostenibile.

In questo contesto, il programma 2030 prevede la creazione di uno strumento efficace di monitoraggio e riesame, nonché un meccanismo per facilitare il trasferimento tecnologico e supportare i nuovi obiettivi, sulla base di una collaborazione multilaterale tra gli Stati membri, la società civile, le imprese, la comunità scientifica e il sistema delle Nazioni Unite. Concordato alla Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento dello sviluppo, tenutasi lo scorso luglio ad Addis Abeba, il meccanismo avrà un team inter-agenzie, un forum sulla scienza, tecnologia e innovazione, e una piattaforma di collaborazione online.

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