Gli investimenti orientati alla “crescita verde” sono stati al centro di un recente ciclo di incontri organizzato dalla Fondazione Economia Tor Vergata. Economisti ed esperti concordano: per uscire dalla crisi bisogna investire nell’ambiente. Intervista al professor Luigi Paganetto.

L’ambiente è un traino per l’economia, non un freno. Investire in scelte ambientali concrete porta necessariamente un investimento nell’innovazione, e quindi progresso e crescita economica. La Fondazione Economia Tor Vergata si occupa da tempo di tematiche legate agli investimenti europei e ha recentemente affrontato la questione del Green Growth e dell’Industria 4.0 nell’ambito delle iniziative sul tema How to Revitalize Anaemic Europe. Abbiamo intervistato il professor Luigi Paganetto, Presidente della Fondazione.

Che cos’è il ciclo How to revitalize Anaemic Europe?

La nostra idea è di contribuire al dibattito sull’Europa, con un gruppo di economisti e rappresentanti delle istituzioni che si incontrano mese dopo mese producendo documenti. Abbiamo pubblicato il Rapporto dei 20, risultato di questo lavoro. Adesso stiamo toccando il tema degli investimenti secondo il piano Juncker.

Durante questi incontri quanto si è parlato di ambiente e in che termini?

Se n’è parlato parecchio, soprattutto in questi ultimi sei mesi. Occorre investire in crescita e concorrenza legate a ambiente e energia.

L’Europa è anemica. Perché?

Qualcuno tende a evidenziare gli aspetti di policy, cioè l’austerità non permette la crescita perché blocca il dinamismo economico. Questo è sicuramente vero, ma è anche vero che l’Europa da anni ha difficoltà a crescere, soprattutto se la paragoniamo agli Stati Uniti o ai Paesi del Sud Est asiatico. Occorre intervenire sull’origine di questo scarso dinamismo. L’idea che io ho è che si possa rivitalizzare l’Europa con l’innovazione. Il Green Growth è un grande strumento per fare innovazione e sviluppo.

L’Europa quindi è anemica anche perché siamo stati poco attenti all’ambiente?

Non c’è dubbio che questo è un problema. Lo hanno detto anche gli economisti che hanno partecipato alla redazione del Rapporto ONU Better Growth, Better Climate, presentato a ottobre scorso. Si può avere un più elevato tasso di sviluppo in presenza di politiche a favore del clima. Non è vero che le politiche ambientali siano solo un limite allo sviluppo. Sono anche un modo per far crescere il sistema. Sempre che per sviluppo si intenda l’innovazione.

A livello pratico quali sono le scelte che possono portare al Green Growth?

Per esempio le politiche che riguardano tutta la digital economy. Quando si interviene in favore della digital economy si creano le condizioni per il risparmio energetico che consentono di introdurre innovazione con il sistema digitale e allo stesso tempo di rendere più efficiente il sistema produttivo.

Come le sembra che si stia muovendo l’Europa in questo senso?

Io direi che l’Europa è in ritardo anche se è stata antesignana nel dichiarare il bisogno di una politica ambientale ed energetica. Non c’è stato un legame stretto tra le politiche ambientali e l’innovazione, tranne che, parzialmente, in Germania. La Corea nel 2007/2008, per fronteggiare la recessione investì in politiche a favore di ambiente e clima, e c’è stato un ritorno per l’innovazione, perché fare impianti energeticamente efficienti esige una nuova tecnologia. Anche noi in Europa avevamo la tecnologia, ma non l’abbiamo usata in questa direzione. L’innovazione non si è trasferita in rapporto sinergico con la crescita. Credo che le scelte recenti di USA e Cina siano legate proprio alla consapevolezza che innovare in questa direzione ha un effetto traino sullo sviluppo.

L’Italia come si sta comportando? L’attuale governo sembra andare in direzione opposta al Green Growth: tagli agli incentivi sui fotovoltaici e incentivi ai fossili, via libera a trivellazioni e air gun.

Credo che dobbiamo aspettare che il Governo tiri fuori il Green Act, cioè l’idea che ci sia una normativa per cui tutte le ricadute di tipo verde siano considerate quando si prende una decisione di policy del Paese. Il Ministro dell’Ambiente ha annunciato più di una volta la volontà del Governo di fare il Green Act. È difficile dare un giudizio, bisogna aspettare quello che è stato annunciato.

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