L’agenzia Green Media Lab si distingue per sostenibilità, parità di genere e impegno sociale, rafforzando un modello di business responsabile.
Ancora una volta, l’agenzia milanese si aggiudica il premio destinato alle imprese che si contraddistinguono per elevati livelli di sostenibilità e trasparenza, qualità che in Italia restano ancora troppo rare. Per natura, lo scopo di ogni impresa è generare profitti. Tuttavia, esistono molteplici percorsi per raggiungere questo obiettivo legittimo, alcuni più sostenibili e responsabili di altri. Green Media Lab è una società di consulenza strategica focalizzata sul settore sport, outdoor e lifestyle, che da anni ha scelto di perseguire un modello di business responsabile. Dal 2018, l’azienda figura stabilmente tra le circa 350 realtà italiane certificate B Corporation, un riconoscimento destinato esclusivamente a chi integra nella propria strategia pratiche virtuose in termini di sostenibilità, rispetto dei valori aziendali e trasparenza.
Un risultato che riflette una governance lungimirante e un board attivo e coinvolto, impegnato concretamente nella promozione della diversità e dell’inclusione. Già a gennaio 2025, l’azienda aveva conseguito la certificazione UNI/PdR:125 sulla parità di genere, applicando in modo rigoroso politiche a sostegno di inclusione e trasparenza. Tra le misure previste figurano assunzioni prive di condizionamenti legati al genere, un attento equilibrio tra vita privata e lavoro, e strumenti a supporto della genitorialità, come una maggiore flessibilità oraria per le neo-mamme.
Dal punto di vista di B Lab, gli elementi più significativi riguardano il modello di business dell’agenzia. In questo ambito, l’azienda si distingue per il sostegno costante e documentato a fondazioni, associazioni e persone in condizioni di vulnerabilità, attraverso attività di volontariato, pro bono, donazioni o la messa a disposizione gratuita dei propri spazi per eventi e iniziative, come nel caso di Amnesty International. Inoltre, l’agenzia ha formalizzato l’impegno a collaborare per almeno il 50% con fornitori locali, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo lo sviluppo economico del territorio.




