Federazione del Mare e WSense insieme per lo sviluppo sostenibile, formazione qualificata e innovazione della Blue Economy nazionale.
La Federazione del Mare ha siglato un importante protocollo di collaborazione con WSense, azienda italiana leader nel settore della comunicazione wireless subacquea, con l’obiettivo di incentivare la formazione, l’occupazione qualificata e la valorizzazione della Blue Economy. L’accordo, firmato a Roma nella sede storica di Palazzo Colonna, rappresenta un passo decisivo verso la creazione di un ecosistema in cui innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e nuove competenze professionali possano convivere e svilupparsi in sinergia.
Secondo Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, l’uso delle tecnologie più avanzate per esplorare i fondali e monitorare le acque profonde è fondamentale per promuovere “innovazione, conoscenza e competenze necessarie per rendere compatibili le attività marittime con la tutela dell’ambiente, del clima e la sicurezza delle infrastrutture critiche“. Per questo motivo, la collaborazione tra il cluster marittimo italiano e WSense mira anche a consolidare ulteriormente le sinergie con il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea e con il Cluster Tecnologico Nazionale Economia del Mare (Cluster BIG).
Chiara Petrioli, CEO di WSense, sottolinea come l’accordo rappresenti una grande opportunità per “abilitare nuovi scenari nella Blue Economy, rendendo possibile non solo una gestione più intelligente e sostenibile delle risorse marine, ma anche la nascita di competenze avanzate e nuove figure professionali“.
Il protocollo tra la Federazione del Mare e WSense punta inoltre a rafforzare la collaborazione tra realtà imprenditoriali, istituzioni e centri di ricerca, al fine di creare una rete solida e attrattiva per gli investimenti nel settore marittimo italiano. La cerimonia di firma ha visto la partecipazione di figure istituzionali come l’Amm. Pierpaolo Ribuffo e l’Amm. Isp. Capo Pietro Covino, che hanno ribadito la volontà delle istituzioni di proseguire nel dialogo costruttivo con tutte le componenti del settore marittimo.
Infine, Mattioli ha evidenziato che la chiave per promuovere ulteriormente la Blue Economy risiede nella capacità del cluster marittimo di ascoltare e valorizzare tutte le realtà coinvolte, rafforzando sempre più il dialogo e la collaborazione tra imprese, istituzioni e ricerca.