“Tra dieci anni A2A sarà più grande, magari più focalizzata su alcuni business ma non per questo ne abbandonerà completamente altri poiché vorrà comunque garantire una presenza sul territorio”: a proiettare il Gruppo nel prossimo decennio è l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Renato Mazzoncini, intervistato lo scorso 29 settembre nell’ambito della ventesima edizione dell’Italian Energy Summit, l’evento organizzato da “Il Sole 24 Ore”.
Nel suo intervento, l’AD ha annunciato che A2A presenterà il suo nuovo piano industriale al 2030 nei primi giorni del 2021 e avrà “una visione di lungo periodo”. D’altronde, come emerso dallo studio pubblicato di recente da Utilitalia, la Federazione nazionale delle aziende di servizi pubblici, le utility, pronte a mettere in campo investimenti per 50 miliardi di euro, potrebbero avere un ruolo determinante nel rilanciare il Paese e il lavoro. Lo ha ribadito anche Renato Mazzoncini: “Le multiutilily, come A2A, gestendo diversi business sono in grado di ragionare in maniera integrata e quello che serve in questo momento al Paese nell’ottica del Recovery Plan è una visione di sistema”. E in merito ha evidenziato come il settore più bisognoso di capitali sia probabilmente quello dell’acqua “visto che non abbiamo ancora una rete nazionale”, ricordando però anche il settore dell’economia circolare dove l’Italia sconta diversi gap impiantistici. “Bisogna investire in maniera importante nella rete elettrica: dobbiamo ragionare in maniera integrata e trovare un meccanismo semplificato per quanto riguarda gli iter autorizzativi”, ha ricordato inoltre Renato Mazzoncini, invitando ad agire urgentemente su questo fronte per non rischiare di perdere i capitali del Recovery Fund, poiché “se non spendiamo noi questi soldi, lo farà qualcun altro”. Risorse che, secondo l’AD di A2A, rappresentano una straordinaria opportunità per modernizzare il Paese e dotarlo di infrastrutture efficienti: “Siamo seduti potenzialmente su un patrimonio enorme”.

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