L’impegno di Terna per la sostenibilità ambientale si riflette nell’attenzione riservata all’impatto delle proprie opere sul territorio, come racconta il “Sole 24 Ore” in un approfondimento sul tema. Il gruppo guidato da Luigi Ferraris prevede che oltre il 60% delle nuove linee elettriche destinate a entrare in servizio da qui ai prossimi cinque anni sarà “invisibile“, come si legge nel piano strategico 2019-2023. Saranno pertanto realizzate in cavo terrestre o sottomarino con ridotto impatto ambientale, perché la vera sfida di Terna, cominciata già da tempo, è cambiare drasticamente il volto dell’infrastruttura elettrica che attraversa il Paese. “Il Sole 24 Ore” ripercorre i diversi concorsi internazionali lanciati dal gruppo negli ultimi vent’anni. Risale infatti al 1999 il primo: l’intento era progettare sostegni di linee aeree da installare nelle campagne e nelle zone urbane per una più armonica interazione con l’ambiente circostante. Se lo aggiudicò il progetto dell’architetto e designer britannico sir Norman Foster: i pali dalla forma avveniristica, ribattezzati con il suo nome, sono stati installati fin dal 2008 lungo la linea Tavernuzze – Santa Barbara in Toscana. E, come sottolinea il “Sole 24 Ore”, “per la prima volta il settore elettrico, caratterizzato fino a quel momento da una progettazione di tipo tecnico, si aprì al design attraverso la sperimentazione di nuove metodologie anche perché i sostegni Foster richiesero tecniche di montaggio nuove rispetto alle strutture tradizionali e furono condotti studi ad hoc per individuare la procedura migliore per la messa in funzione e la manutenzione“. Nel 2007, in seguito a un altro concorso, Terna realizzò i tralicci “germoglio”, progetto presentato dall’architetto Giorgio Rosental dello studio Hugh Dutton. La loro idea fu quella di realizzare un nuovo tipo di sostegno ispirato alla forma delle piante e, allo stesso tempo, un oggetto ad alta tecnologia: oggi sono stati installati tra Piemonte e Lombardia, lungo un tratto dell’elettrodotto Trino-Lacchiarella, e possono inclinarsi per adattarsi ai movimenti del vento e all’ambiente circostante. Negli ultimi anni invece, in linea con il suo grande impegno sul fronte della sostenibilità, supportato fortemente dall’AD Luigi Ferraris, Terna sta installando lungo la penisola i cosiddetti “monostelo”, tralicci tubolari che permettono di ridurre di 15 volte l’area di territorio occupata dalle linee e l’ingombro al suolo dei sostegni. Per l’elettrodotto Udine Ovest – Redipuglia, ad esempio, grazie a questa nuova tecnologia è stato possibile utilizzare i monostelo lungo quasi l’intero tracciato (40 chilometri,) con una occupazione di suolo complessivamente inferiore a un ettaro. Inoltre, ricorda ancora l’articolo, attraverso la realizzazione in aereo della nuova linea è stato possibile procedere all’abbattimento di oltre 400 tralicci di vecchie linee, per un totale di 110 chilometri. La velocità di montaggio contraddistingue anche questa tipologia di tralicci: il tempo per l’installazione è di oltre dieci volte inferiore rispetto a quello necessario per un sostegno tradizionale.

Per maggiori informazioni:
https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-04-25/terna-archistar-monostelo-cosi-rete-elettrica-ha-cambiato-volto-103206.shtml

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Categories: Energia