Emissioni giù del 40% per Brugola OEB: l’azienda di Lissone accelera sulla sostenibilità e punta alla neutralità climatica entro il 2035.

La storica azienda Brugola OEB, fondata a Lissone e guidata oggi da Jody Brugola, accelera la sua transizione verso un futuro più sostenibile. Leader mondiale nella produzione di viti a testa cava per motori, l’impresa ha ridotto del 40% la propria impronta di carbonio in appena cinque anni, passando da 21.500 tonnellate di CO₂ equivalente nel 2019 a 13.000 tonnellate nel 2024. Una diminuzione netta, quantificabile in oltre 6.000 tonnellate di CO₂ in meno solo rispetto al 2023.

Il traguardo è stato raggiunto grazie a una strategia strutturale che coniuga efficienza energetica, utilizzo di energia da fonti rinnovabili e programmi di compensazione ambientale. Lo confermano i dati contenuti nell’ultimo report aziendale sulla Carbon Footprint di organizzazione, che analizza le emissioni dirette e indirette prodotte dagli impianti di Lissone e Desio, cuore pulsante della produzione Brugola.

Ridurre del 40% le nostre emissioni rispetto al 2019 è il frutto di un impegno strutturale, fatto di investimenti in efficienza, innovazione tecnologica e approvvigionamento da fonti rinnovabili”, ha fatto sapere il Presidente Jody Brugola. “I risultati raggiunti rappresentano per noi un passaggio fondamentale. Ora puntiamo a un obiettivo ancora più ambizioso: raggiungere la carbon neutrality entro il 2035”.

Tra le azioni messe in campo dall’azienda, spiccano interventi di efficientamento energetico sugli impianti e l’adozione di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. Parallelamente, Brugola OEB continua a sviluppare progetti orientati alla sostenibilità ambientale, consapevole dell’impatto del settore manifatturiero sulle emissioni globali.

Grazie a questa strategia, Brugola OEB si inserisce nel novero delle aziende manifatturiere italiane più avanzate sul fronte ESG, ponendosi come esempio concreto di come l’industria possa innovare e ridurre la propria impronta ambientale senza rinunciare alla competitività globale.

Il prossimo traguardo? Una riduzione del 70% delle emissioni entro il 2030, proseguendo su un cammino che punta dritto alla neutralità climatica. Un obiettivo ambizioso, ma che sotto la guida di Jody Brugola appare sempre più concreto.

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