Giunta alla 36ma edizione, la conferenza internazionale Oil & Money, organizzata in collaborazione tra Energy Intelligence e la testata International New York Times, si è tenuta tra il 6 e il 7 di ottobre all’InterContinental Park Lane di Londra.
Nel corso della prima giornata è stato proposto il panel intitolato “European Gas: Market Transformation Confronts New Risk”, all’interno del quale è intervenuto il Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni Roberto Casula.
In una discussione complessiva che ha preso in considerazione ed analizzato la situazione europea relativa all’approvvigionamento di gas naturale e, di conseguenza, i maggiori player mondiali che forniscono tale fonte energetica, Roberto Casula è stato chiamato a delineare un quadro dell’attuale andamento, anche sulla base di riferimenti e cenni di natura storica.
Al termine di tale digressione, il dirigente Eni è arrivato alla conclusione in base alla quale si rivela auspicabile rendere la pluralità di mercati del gas presenti in Europa una unità: l’Europa conta attualmente ventotto mercati differenti e tale frammentazione provoca disomogeneità a livello di logistica e di prezzi. La soluzione andrebbe cercata non solo nel miglioramento delle interconnessioni, ma anche nel rinforzo del corridoio sud-nord. Casula ha fatto particolare riferimento al continente africano per una collaborazione dove l’Africa fornisca tale materia prima e l’Europa offra opportunità di crescita ai Paesi produttori grazie ai propri investimenti. Un ciclo virtuoso, dunque, con effetti positivi sulla situazione socio economica e geopolitica.
Riportando l’attenzione sull’assetto europeo e concentrandosi in particolare sulla Russia, Casula ha considerato tale Paese come un mercato stabile che continuerà a rappresentare un riferimento importante ancora per molto tempo. Pensando però ad una diversificazione dei fornitori, ha proposto un’azione che verta più sull’ampliamento delle fonti piuttosto che a modifiche drastiche.
Ha proseguito sostenendo come molte compagnie Oil & Gas siano seriamente impegnate sul fronte del cambiamento climatico ed il ruolo che può giocare il gas in questo contesto è fondamentale in quanto fonte energetica alternativa al carbone e di ponte verso un futuro “low carbon”. La disponibilità attuale di energie rinnovabili, infatti, ancora non è in grado di soddisfare l’intera domanda energetica globale.