La logica del profitto non può essere l’unico indicatore delle performance di un’azienda o di una classe dirigente”: intervistato dal “Corriere della Sera”, il Presidente di Snam Nicola Bedin ha spiegato come a contare davvero oggi sia “l’impronta delle nostre azioni e delle nostre decisioni per la comunità che rappresentiamo e per il mondo in cui viviamo”. L’impegno di Snam su questo fronte è sancito anche nello statuto, dove di recente, su proposta del CdA, è stato inserito il corporate purpose, secondo cui “la società svolge attività d’impresa con la finalità di favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione”.

Come sottolineato da Nicola Bedin, con i suoi 44 anni il più giovane Presidente di una società quotata, “siamo alla vigilia di una rivoluzione senza precedenti e l’impatto del Covid probabilmente ha accelerato questo processo”. Lo dice anche il mercato, ad esempio gli investimenti in Esg (ambiente, sociale e governance) di grossi fondi come Blackrock: “La gran parte degli investitori istituzionali, e così sarà anche per i piccoli risparmiatori, decide di puntare sulle aziende che perseguono l’obiettivo dell’interesse collettivo, del miglioramento della società in cui viviamo, delle ricadute ambientali delle strategie che mettiamo in campo, della lotta alle disparità di genere”. Snam si è mossa in tempo: “Siamo stati la prima società italiana a costituire in seno al proprio cda un comitato Esg. E nel piano strategico, predisposto dal ceo Marco Alverà e dal management con la piena condivisione del consiglio, abbiamo anticipato al 2040 il raggiungimento della neutralità carbonica, con un calo delle emissioni del 50% già entro il 2030”.

In merito alla valutazione delle performance, in Snam sono stati individuati 22 indicatori come parametri Esg da raggiungere entro il 2023. “Significa adesso” ha precisato Nicola Bedin: “Ad esempio nel 2020 sono cresciute del 15% le donne nel nostro organigramma, con posizioni via via sempre più apicali. Poi siamo impegnati nella finanza sostenibile: nel 2020 abbiamo collocato sul mercato due transition bond, uno da 500 e l’altro da 600 milioni, che hanno riscontrato una domanda molto superiore rispetto all’offerta. Un terzo è stato collocato a febbraio con tasso negativo”. Nella convinzione che, per quanto riguarda la transizione energetica, i gas rinnovabili, dal biometano all’idrogeno, rappresentino la strada da seguire: “Strada complementare, e non in contrasto, a quella dell’energia elettrica”.

La direzione è quindi tracciata “e si sta sedimentando anche nell’opinione pubblica la stringente necessità di produrre azioni che abbiano effetti positivi di lungo termine per tutti, non solo per chi lavora a diretto contatto con le aziende”. Nell’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” Nicola Bedin ha parlato anche di come la pandemia abbia impattato profondamente sul nostro sistema di welfare: forte di una esperienza ultradecennale in ambito sanitario e ospedaliero, nel 2018 ha dato vita a Lifenet Healthcare. “Serve il combinato disposto tra disponibilità di fondi e qualità delle persone”, ha sottolineato in merito: “Mi faccia dire che quello che stiamo vivendo è un salto storico senza precedenti. Abbiamo creato da zero in pochi mesi diversi vaccini in grado di sconfiggere il Covid. Fino a poco tempo fa sarebbero serviti almeno dieci anni. Questo grazie a risorse economiche, pubbliche e private, e a donne e uomini straordinari”.

Per maggiori informazioni:

https://www.corriere.it/economia/finanza/21_marzo_21/01-economia-aprecorriere-web-sezioni-48c98fe6-89b0-11eb-8483-12afb3b5bb7e.shtml

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