Ammonta ad oltre 6 miliardi la cifra prevista dal piano di Terna per l’ammodernamento della rete elettrica nazionale. A spiegarlo è lo stesso Amministratore Delegato e Direttore Generale della società, Luigi Ferraris, che di recente ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore.
Entro il 2030, l’Italia punta a coprire almeno il 60% della produzione di energia complessiva ricorrendo a fonti rinnovabili. Per questo motivo, il ruolo di Terna, secondo Luigi Ferraris, sarà ancora più cruciale per due aspetti fondamentali: assicurare la piena integrazione delle fonti rinnovabili e garantire, nello stesso tempo, l’adeguatezza e la sicurezza del sistema.
Il vertice di Terna ha spiegato quali siano i principali cambiamenti occorsi nel sistema elettrico, dove si è passati dalle grandi centrali a una rapida ascesa delle rinnovabili da eolico e solare e ad un calo della capacità termoelettrica, soprattutto a partire dal 2008 in poi. Proprio in questo periodo, inoltre, in concomitanza con la crisi economica, si è registrato un calo della domanda energetica che ha dato vita a una situazione radicalmente differente, con una conseguente serie di criticità. Secondo Luigi Ferraris, in particolare, la contrazione del margine di riserva nazionale, che espone maggiormente alla dipendenza dall’import energetico in caso di emergenze (ad esempio condizioni di clima estremo o cambiamenti repentini del sistema). A questo aspetto si aggiungono la riduzione di stabilità e potenzialità di regolazione, nonché il moltiplicarsi delle congestioni di rete a seguito della penetrazione non omogenea degli impianti rinnovabili sul territorio.
Per far fronte a queste criticità, come spiegato da Luigi Ferraris, Terna ha individuato alcune principali linee di intervento:
- puntare a sfruttare tutta la produzione da rinnovabili concentrata al Sud Italia, attraverso il rafforzamento della magliatura della rete e delle interconnessioni con l’estero;
- consentire a chi produce energia da rinnovabili e termoelettrico di avere segnali di prezzo corretti nel lungo periodo, attraverso appositi strumenti (es. capacity market);
- incrementare le capacità di accumulo;
- investire in digitalizzazione, per “passare dalla logica dei watt a quella dei byte”.
A tal fine, Terna prevede di investire su questo fronte 700 milioni, dei 6,2 miliardi individuati dal piano.
Altro elemento cruciale, ricordato da Luigi Ferraris, l’apertura di 8 Innovation Hub, finalizzati allo sviluppo e test di nuove idee al servizio della rete elettrica. Gli Innovation Hub rientrano inoltre nell’impegno di Terna per il territorio, una dimensione nella quale si colloca l’accresciuto coinvolgimento in iniziative di ascolto e dialogo con le popolazioni locali, in particolare nell’ambito del programma “Terna Incontra”.
Il testo integrale dell’intervista a Luigi Ferraris, AD e DG di Terna, è consultabile al seguente collegamento:
https://www.ilsole24ore.com/art/terna-dara-vita-all-hub-dell-elettricita-europa-sei-miliardi-rete-ACVJtJd