Il trasporto ferroviario gode della fama di essere il più “green” in assoluto. Con il suo 0,4% di emissioni rispetto al 25% prodotto complessivamente dal settore, è molto lontano dalle quantità di CO2 derivanti dal traffico su strada, dal trasporto marittimo e da quello aereo.
Nell’ottica di migliorare ulteriormente le performance sul fronte della sostenibilità e sotto la guida dell’AD Luigi Ferraris, Gruppo FS ha varato un piano dal valore di oltre 1,6 miliardi di euro per autoprodurre l’energia elettrica necessaria a far muovere i treni e raggiungere in anticipo il target della carbon neutrality. Il Gruppo ha infatti lanciato un bando europeo da 130 milioni di euro per realizzare 20 impianti fotovoltaici in diverse sottostazioni elettriche ferroviarie italiane. Un ulteriore bando sarà poi lanciato entro ottobre per l’installazione di altri 40 impianti in aree “non funzionali” alla rete ferroviaria o stradale. Questi interventi consentiranno alla società guidata da Luigi Ferraris di contribuire alla riqualifica di immobili e terreni di proprietà e soprattutto di coprire il 40% del proprio fabbisogno energetico con energia pulita autoprodotta. Inoltre permetteranno di dare un taglio alla dipendenza energetica del Paese da fornitori stranieri.
Oltre ai treni, anche le strutture necessarie al funzionamento della rete ferroviaria potranno contare sull’energia autoprodotta. Già nel 2021, le officine del Gruppo FS hanno raddoppiato la propria produzione di energia grazie all’installazione di impianti fotovoltaici a Verona, Torino e Firenze. Si prevede che entro il 2025 altre 24 officine saranno dotate di fotovoltaico e minieolico.
Ma non è finita qui: il Gruppo guidato da Luigi Ferraris punta ad installare impianti fotovoltaici anche sui tetti delle stazioni. Con un investimento di circa 2,7 milioni di euro, è già in programma la realizzazione di un maxi-parco fotovoltaico sulla copertura del parcheggio di Roma Termini, che con 2.100 pannelli ricoprirà una superficie di 10.000 metri quadri. Nei prossimi anni dovrebbero essere interessate altre grandi stazioni italiane. Tra queste Napoli Centrale e Firenze Santa Maria Novella, per le quali nel 2023 partiranno studi di fattibilità e di progetto.
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