La crisi si batte avendo coraggio. E anche nel piano industriale 2013-2014 Enel Green Power conferma la strategia della crescita con investimenti per 6,1 miliardi entro il 2018, di cui 5,4 miliardi dedicati alla crescita con una produzione attesa di 45 miliardi di chilowattora e una capacità installata che raggiungerà il 13.400 MW (+ 4.600 MW, di cui + 1000 MW a fine 2014). Nei 5 anni Egp prevede un utile cumulato di 3 miliardi di euro. «Su un Ebitda 2013 di 1,8 miliardi – dice l’ad Francesco Starace – abbiamo realizzato un utile netto di 500 milioni e negli anni crescerà fino ai 2,6 miliardi di Ebtda per il 2018, con utile atteso di 800 milioni». Vista la conferma del payout del 30%, anche il dividendo è destinato a crescere.
E se ieri il titolo ha chiuso a 1,99 euro e messo a segno un -0,55% la controllante Enel ha messo a segno un +1,93% e Merril Lynch ha alzato il target price a 2,55 euro, rating buy. Nel quinquennio Enel Green Power continuerà a presidiare i mercati maturi, implementando il suo ciclo di crescita in quelli emergenti e aumentando la diversificazione verso Paesi con abbondanza di risorse. Il piano industriale 2014-2018 include Uruguay, Ecuador, Kenya, Egitto, Arabia Saudita e Russia, oltre ai 16 Paesi in cui Enel Green Power è presente e ai nuovi Paesi già annunciati, quali Colombia, Perù, Turchia, Sud Africa e Marocco. Luigi Ferraris, presidente di Egp e direttore finanziario di Enel, ha anche annunciato che, con l’accordo fra Endesa e la americana Corpus Christi Liquefazione, Enel importerà dal 2018 un miliardo di metri cubi di shale gas americano all’anno per due anni, ai quali se ne dovrebbe aggiungere uno per il 2020. «È una opportunità – ha spiegato Ferraris – Riteniamo che dal 2019 dovremmo cominciare a vedere un impatto positivo sul costo di produzione del kWh».

FONTE: QN – Quotidiano Nazionale
AUTORE: Alessandro Farruggia

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Categories: Energia

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