Si è riunita l’assemblea degli azionisti di A2a, società capitanata da Luca Valerio Camerano
Dalle sfide interne a quelle oltre confine, per arrivare agli obiettivi ambiziosi contenuti nel nuovo piano strategico (2018-2022) presentato recentemente. Molti i temi che hanno caratterizzato anche l’assemblea degli azionisti di A2A, nella sede del termoutilizzatore a Brescia dell’utility quotata in Borsa.
Via libera, tra l’altro, al bilancio 2017 – chiuso con ricavi consolidati in crescita a 5,91 miliardi di euro (+16%), profitti a 293 milioni (+26,3%) – e alla proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,0578 euro (+17,5%): assicura ai Comuni di Brescia e Milano una cedola di oltre 45 milioni ciascuno. I due enti locali controllano la Spa con una quota complessiva ancora di poco superiore al 25% ciascuno, di cui il 4% non vincolato al patto di sindacato.
Sul piano operativo il gruppo presieduto da Giovanni Valotti e guidato dall’Ad Luca Valerio Camerano, è concentrato su più fronti. In merito alla costituzione della multiutility della Lombardia il limite del closing viene mantenuto al prossimo 30 giugno. E in tema di aggregazioni il presidente Valotti si è detto fiducioso di poter spiegare al nuovo Governo i vantaggi derivanti dalle aggregazioni nel mondo delle ex municipalizzate anche nel caso in cui l’Esecutivo abbia il suo cardine nel movimento 5 Stelle, tra i partiti quello che più si è opposto «alle operazioni di crescita messe a punto da A2A negli ultimi anni», è stato evidenziato.
Riguardo le partecipazioni, in particolare all’estero, A2A ha completato con il governo del Montenegro la negoziazione di un accordo in virtù del quale l’esecuzione della put option, esercitata il 3 luglio 2017 su Epcg (la società elettrica di cui l’utility guidata da Camerano detiene il 41,7%), sarà anticipata e attuata in quattro franche (per un valore stimato in circa 230 milioni di euro) tra maggio 2018 e luglio 2019. Il perfezionamento della nuova intesa era subordinato al via libera dal Parlamento del Paese balcanico, arrivato proprio ieri.
Il nuovo piano industriale della società guidata da Luca Valerio Camerano prevede investimenti per 2,8 miliardi (il 20% nel digitale e innovazione tecnologica), punta a raggiungere, a fine quinquennio, un utile di 480 milioni e alla distribuzione di circa 1,1 miliardi di dividendi. Vuole anche ad aumentare la generazione da energie rinnovabili, incrementando la potenza installata di 170 megawatt con acquisizioni, realizzazioni industriali, riconversioni e sviluppo di impianti esistenti. La crescita nelle energie verdi è concentrata sul fotovoltaico e aperta ad opportunità in altri ambiti con una previsione di 20-25 MW aggiuntivi l’anno. Infine considera i rifiuti una “commodity” e intende realizzare due nuovi impianti per trattamento plastiche, quattro per i rifiuti organici e produzione di biometano.
FONTE: Avvenire
AUTORE: Carlo Guerrini