Il prezzo del petrolio non accenna a rallentare la sua discesa sui mercati internazionali. A gennaio, infatti, l’oro nero ha raggiunto la quotazione di 28 dollari al barile, il prezzo più basso dal 2003. Una manna per gli automobilisti di tutto il mondo, specie quelli italiani per cui ogni pieno al distributore rappresenta causa di sospiri e lamentele, un grosso problema per produttori e investitori nel campo energetico fossile. Le ragioni di questo repentino crollo sono molteplici: dalla rimozione delle sanzioni all’Iran alle difficoltà della borsa cinese. Ma analizzando il fenomeno, appare quanto mai corretto prendere in considerazione la crescente, quanto lenta, tendenza alla sostenibilità e all’uso efficace delle risorse fossili da parte delle economie industrializzate, che ne riduce la domanda abbassando le emissioni di CO2.
In Italia lavora in questa direzione Eco2zone, società guidata dal manager Alessandro Belloni, realtà fortemente attiva nel promuovere azioni all’avanguardia nel settore della green economy sviluppando servizi alle imprese con soluzioni a bassissimo impatto ambientale, strutturati per ridurre al minimo le emissioni nocive. Si basano su tecnologie e protocolli green che sfruttano l’energia da fonti rinnovabili. Una scelta che porta altresì a un risparmio economico di rilievo. Un’impronta ecologica, quella dell’azienda lombarda, fortemente voluta dal suo fondatore Alessandro Belloni, già a capo di FSI S.r.l., società attiva nel facility management e nel General Contracting in Italia e all’estero.
La scelta di impegnarsi in questa direzione rispecchia una specifica sensibilità aziendale. E proprio da questa è nata l’idea di studiare congiuntamente le attività di una impresa e il loro impatto. In collaborazione con Rete Clima® no profit, è stata quindi realizzata una valutazione preventiva che mettesse a rapporto l’esercizio aziendale e le emissioni prodotte di gas serra, principale responsabile del cambiamento climatico. Successivamente all’analisi comparativa, Eco2zone ha optato per una neutralizzazione totale delle emissioni complessive del proprio esercizio aziendale annuale seguendo il percorso emissioni CO2 zero® di Rete Clima®, in una logica di “compensazione ambientale preventiva” utile ad arrivare alla carbon neutrality aziendale mediante un portafoglio misto nazionale e internazionale basato su due progetti compensativi (uno di natura forestale, l’altro energetica).