Per un’azienda come la nostra, il cui scopo è migliorare la qualità della vita delle persone, la sostenibilità è parte integrante dell’attività quotidiana”: queste le parole di Enrico Vita, CEO di Amplifon. La società, nata a Milano nel 1950 e divenuta un colosso nel settore dell’applicazione e della commercializzazione di apparecchi acustici, è oggi impegnata in una strategia di crescita sostenibile che parte proprio dal ruolo sociale svolto.

Fin dalla sua fondazione, la missione sociale del Gruppo guidato da Enrico Vita è quella di rendere accessibile a tutti un servizio fondamentale come la cura dell’udito. A questa, si sono aggiunti negli ultimi anni nuovi obiettivi, come quelli legati alla sostenibilità. Il CEO ha espresso grande soddisfazione per “i traguardi raggiunti e la consapevolezza acquisita riguardo la nostra impronta carbonica, le nostre attività di sensibilizzazione verso la prevenzione della cura dell’udito e le nostre iniziative nei confronti dei dipendenti e delle comunità nelle quali operiamo”.

Dal report di Sostenibilità 2022 si evince il grosso impegno di Amplifon nel continuare a promuovere l’accessibilità alla cura dell’udito. La società ha permesso un risparmio economico di 290 milioni di euro a livello globale mettendo a disposizione test dell’udito gratuiti sia per i clienti che per i potenziali clienti e ha promosso l’utilizzo di strumenti innovativi come OtoPad, un audiometro scaricabile su iPad che consente alle persone di valutare le proprie capacità uditive da casa.

Sul fronte della tutela ambientale, la realtà guidata da Enrico Vita ha apportato cambiamenti nel packaging dei prodotti, che adesso è realizzato in carta 100% riciclabile. Inoltre, ha reso disponibili dei dispositivi ricaricabili, che nel 2022 soltanto hanno garantito un risparmio all’ambiente di 194 milioni di batterie.

Dulcis in fundo, l’impegno di Amplifon si estende anche alla parità di genere nel mondo del lavoro. I risultati ottenuti dalle performances relative alla rappresentanza di genere a tutti i livelli dell’organizzazione sono stati alquanto soddisfacenti, con le donne che rappresentano il 72% dei dipendenti dell’azienda e il 44% delle posizioni manageriali.

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