Una priorità imprescindibile per governi, aziende e individui deve essere la salvaguardia della biodiversità e dei sistemi naturali. Argomento di grande rilevanza anche per l’Italia, che vanta il più grande patrimonio di biodiversità in Europa e che nel 2022 ha inserito la tutela degli ecosistemi in Costituzione. Sul tema è intervenuto Tony Juniper, ambientalista ed esperto internazionale in materia, attualmente Presidente di Natural England, ente governativo impegnato nella protezione e nel ripristino dell’ambiente naturale in Inghilterra. È inoltre membro dell’Institute for Sustainability Leadership (CISL) presso l’Università di Cambridge.

Come illustrato nell’intervista, le principali opportunità e sfide ESG sono oggi profondamente interconnesse con un contesto globale in rapida evoluzione. Il tutto inserito in una notevole volatilità dei mercati, caratterizzata da elevati livelli di rischio: una prospettiva in cui “le organizzazioni più sostenibili hanno maggiori probabilità di affrontare con successo tale volatilità”, spiega Tony Juniper.

Nel contesto nazionale, prosegue, la presenza di ecosistemi ricchi e in salute riveste un’importanza cruciale per il benessere del Paese: questo poiché “riducono il rischio che si verifichino eventi estremi come le inondazioni e la siccità e, inoltre, contribuiscono alla sicurezza alimentare dei cittadini”. All’interno di scenari di questo tipo è importante considerare la leadership come un tema cruciale per affrontare le sfide senza attendere: “La leadership è però il risultato finale di un processo che ha inizio con la sensibilizzazione e la diffusione del consenso su temi rilevanti”, specifica Tony Juniper nell’intervento.

Tale questione ha subito evoluzioni lungo gli ultimi decenni: si pensi agli anni ‘90 in cui la crescente preoccupazione pubblica e l’interesse dei leader hanno portato all’adozione del concetto di CSR (corporate social responsibility). Inizialmente, aggiunge Tony Juniper, la responsabilità d’impresa era considerata principalmente un’attività di comunicazione per le esigenze degli stakeholder: “In un secondo momento, invece, le iniziative hanno cominciato ad essere improntate a obiettivi concreti di sostenibilità, sebbene si trattasse di strategie ancora separate dal business as usual, seguite da un dipartimento ad hoc. Attualmente gli aspetti ESG sono maggiormente integrati negli obiettivi tradizionali delle società, come la crescita dei ricavi e dei profitti, ma spesso prevalgono ancora queste logiche sul benessere collettivo”. La vera sfida odierna, conclude, è “agire per massimizzare i profitti senza però trascurare gli impatti sugli ecosistemi”.

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