Enel e Symbola presentano “100 Italian Energy Stories”. Starace: e-car “colpo finale al cambiamento climatico”

“Nonostante limiti e problemi antichi” l’Italia “è all’avanguardia in tanti settori e in particolare in quello energetico”. È quanto scrivono l’a.d. di Enel, Francesco Starace, e il presidente di Symbola, nella premessa del rapporto “100 Italian Energy Stories” presentato oggi a Roma. Un documento dedicato alla filiera italiana dell’elettricità (dalla generazione alla distribuzione, dalla manutenzione degli impianti per arrivare all’efficienza dei consumi nelle case) che racconta, senza “presunzione di esaustività”, 100 esperienze “eccellenti”, 100 campioni nazionali. Un documento importante soprattutto in vista della Cop 21 di Parigi. Perché “la sfida del clima si vince con innovazione, efficienza, energia pulita e green economy”. E “l’Italia c’è”, come dimostra il rapporto Enel-Symbola.
Il nostro Paese, ricorda una nota, ha oggi la leadership mondiale per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale (7,9%) davanti a Grecia (7,6%) e Germania (7%), ma anche a Giappone (sotto il 3%) Usa e Cina (meno dell’1%). L’Italia è prima tra i grandi Paese dell’Ue, a pari merito con la Spagna, per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica. E siamo secondi tra i big player europei per l’efficienza nei consumi energetici dell’economia nazionale: consumiamo 15 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro, la Gran Bretagna 12 (ma ha meno manifattura), la Francia 16, Spagna e Germania 18.
L’Italia, secondo Francesco Starace, potrà giocare un ruolo importante anche nella mobilità elettrica che rappresenta “il colpo finale al cambiamento climatico senza la quale ci trascineremo avanti con target non raggiunti”. La battaglia sulla mobilità elettrica “è totalmente aperta” e il nostro Paese, prosegue l’a.d. Francesco Starace, ha tutto quello che serve per giocarsi la partita. “Il tema non è tanto se la Fiat abbia o meno un modello elettrico”, è “un mondo totalmente sconosciuto su cui ci sarà tanta innovazione, player nuovi e altri che riusciranno a riciclarsi e tantissima componentistica e tecnologia nelle macchine, che di solito è un punto di forza delle aziende italiane”.

FONTE: Quotidiano Energia

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