Conquistare una politica energetica per la competitività, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale: è un obiettivo possibile, ma non certo semplice. Lo afferma Valerio Camerano durante un recente intervento in occasione del Family Business Festival 2019. L’AD di A2A ha iniziato il discorso con una riflessione per nulla scontata: dietro a semplici gesti quotidiani, come accendere la luce o il fornello, si nasconde una complessità strutturale e organizzativa, dall’impatto cruciale sul sistema politico, economico, sociale e ambientale su scala mondiale. Spesso non c’è coincidenza tra luoghi di consumo e luoghi di produzione di alcune fonti energetiche fondamentali, ad esempio il gas: questa asimmetria genera ripercussioni geopolitiche importanti che toccano temi complessi come le alleanze di lungo periodo, la sicurezza, i sistemi di dipendenza energetica, l’impatto climatico, le infrastrutture e i costi correlati. Una forte competitività porta inevitabilmente a un aumento delle emissioni e ad alti rischi ambientali (si pensi al nucleare). I costi di fotovoltaico, eolico e carbone “sono drasticamente cambiati nell’ordine di cinque, dieci volte negli ultimi anni, con un grandissimo impatto sui rapporti di forza internazionali“, ha spiegato Valerio Camerano. Il “puzzle dell’energia“, cruciale per il nostro Pianeta, spesso è interessato da costi e affidabilità altalenanti, che portano a scelte paradossali: “L’Europa conta per il 9% delle emissioni mondiali di CO2 e ha deciso in modo molto costoso di ridurle del 3% nei prossimi anni. Il resto del mondo però ne emette il 63%, una percentuale che aumenterà del 3%. L’Italia emette l’1% della CO2 mondiale e ha spese in corso per 15 miliardi di euro l’anno“. Secondo l’AD, la riduzione delle emissioni è necessaria e auspicabile, ma è altrettanto fondamentale prendere decisioni concertate a livello mondiale. Un secondo paradosso riguarda le rinnovabili: pur essendo fonti già disponibili e competitive, richiedono alti costi di trasmissione e sono poco affidabili (l’eolica prodotta nel Mare del Nord costa 35 centesimi al kWh ma richiede il doppio per essere trasportata fino in Germania). Serve un mix energetico “bilanciato, diversificato e integrato con le altre filiere“, ha concluso Valerio Camerano. “Una parte delle attività collegate alla transizione energetica sono di fatto nelle mani di tutti. Ciascuno di noi nel tempo sarà soggetto a un cambiamento di paradigma, per trasformare gradualmente il sistema attuale in uno diversificato e diffuso, di consumo e produzione allo stesso momento: saremo insieme produttori e consumatori, mentre la digitalizzazione e l’evoluzione dei modelli di consumo fornirà un supporto per risolvere anche alcuni di questi problemi energetici“.
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