Sul tema della correlazione tra degrado ambientale e decadenza sociale Giampiero Catone ha scritto un editoriale, pubblicato poi su “La Discussione”, e ne ha anche parlato in occasione del convegno nazionale, promosso dal quotidiano, “Polsi Ambiente”.

Ci sono diversi studi che evidenziano la presenza di un parallelo tra gli abusi contro l’ambiente e quelli commessi contro le persone inermi, soprattutto adolescenti. “Se il contesto è degradato – sostiene Giampiero Catone – le forme di intolleranza, di aggressività e violenza si amplificano”. A testimoniarlo sono i sempre più frequenti fatti di cronaca che hanno come vittime e carnefici i teenagers. Eventi che spesso si verificano in luoghi dove l’abbandono la fa da padrone.

Si tratta per lo più di giovani che restano loro stessi vittime della loro “insensata violenza e stupida aggressività”. Una violenza che di sovente deriva dall’esplosione della rete, la quale sembra condizionare i comportamenti e incentivare gli eccessi. “Sullo stesso percorso e forse anche più si muovono i ‘delitti’ contro la natura”, osserva. Forse ciò che manca è una formazione “che includa il rispetto degli altri”, unita ad un “percorso di impegno ecologico”, che insegni ai ragazzi ad “empatizzare con lo sforzo che fa la natura a salvarci ogni giorno”.

I ragazzi credono che tutto sia possibile, che sia tutto facile e lecito. Alla base vi è una incapacità̀ di gestione delle relazioni umane, con un approccio sbagliato e disfunzionale: giovani con una fortissima fragilità̀, incapaci di provare empatia”, ha sottolineato Ciro Cascione, procuratore capo del tribunale dei minorenni di Milano.

Non possiamo non vedere la crisi che ci circonda e mettere in atto iniziative che siano capaci di sanare questo vuoto, che diventa un abisso in cui precipitano purtroppo molti giovani”, ha affermato durante il convegno Giampiero Catone, chiamato ad intervenire in qualità di commentatore politico de “La Discussione” ed ex sottosegretario all’Ambiente. “I segnali sono in aumento e appaiono sempre più frequenti. Si superano i limiti senza neppure sapere quali siano i confini”. Sono della stessa idea diverse figure autorevoli che si trovano a fare i conti con questa realtà ogni giorno. “Giovani fuori controllo che superano i propri limiti all’ennesima potenza, a causa anche dell’uso spropositato di droga e alcol”, ha fatto notare, ad esempio, l’ex direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, recentemente nominato Prefetto di Padova. “C’è un aspetto che non va sottovalutato – incalza l’ex Direttore del quotidiano – ed è quello di non percepire nemmeno più il degrado ambientale così come non si empatizza con le vittime”.

Quale potrebbe quindi essere la soluzione? Secondo Giampiero Catone potrebbe tornare utile “mettere in campo più polizia e più leggi”. L’introduzione nella Costituzione della tutela del patrimonio ambientale, con tanti nuovi reati contro l’ambiente, ha dato i suoi frutti, agevolando l’apertura di numerose inchieste. Allo stesso modo, “per la violenza, l’alcol, la droga e i giovani, bisogna mettere in campo più̀ idee, proposte e progetti”. Oltre alla repressione, però, sarebbe altresì necessario “uno sforzo enorme per permettere loro di ricucire relazioni sociali, di tornare ad empatizzate con il mondo, quella parte migliore di mondo che li circonda”.

Per maggiori informazioni:

https://ladiscussione.com/254199/ambiente/il-degrado-non-e-solo-ambientale-ma-anche-sociale/

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