LE RINNOVABILI SPINGONO I PROFITTI DEL GRUPPO ELETTRICO (+10%). IL PREZZO DEL PETROLIO PORTA GIÙ I DATI DEL CANE A SEI ZAMPE
I CONTI
Roma. Trimestrali con scintille, in positivo e in negativo, per i due campioni nazionali dell’energia. Eni ha chiuso i primi sei mesi 2015 con un utile netto in forte calo, appesantito dal crollo dei prezzi del petrolio, ma può vantare al tempo stesso solidi risultati nella produzione di idrocarburi, tanto da aver rialzato le stime di crescita produttiva dal 5 al 7% su base annua. Enel chiude un ottimo semestre con una crescita del 10,1% del risultato netto di gruppo spinta dalle rinnovabili e dal business delle reti di distribuzione; sicché il vertice conferma la guidance e i programmi sinora annunciati. Ovviamente a Piazza Affari ieri i titoli sono partiti a velocità differenti. In chiusura, Eni ha guadagnato lo 0,5% a 15,9 euro ed Enel ha ritracciato dello 0,7% a 4,2 euro.
MENO UTILE, PIÙ BARILI
L’utile netto adjusted dell’Eni ammonta a 140 milioni nel secondo trimestre e a 790 milioni nel semestre, pagando il conto della caduta verticale del greggio ed influenzato dalle svalutazioni di Saipem.
Il cash flow operativo è stabile a 3,37 miliardi nel trimestre (5,68 miliardi nel semestre). La proposta di acconto sul dividendo è di 40 centesimi per azione (0,56 nel 2014) in pagamento dal 23 settembre. La nota positiva arriva dal ritorno al profitto di tutte le divisioni e dal raggiungimento anticipato del pareggio per Chimica e Raffinazione. La produzione di idrocarburi fa un balzo del 10,7% trimestrale e del 9% ini sei mesi, oltre quota 1,7 milioni di barili/giorno spinto dalla nuova strategia dell’ad Claudio Descalzi. “Nel settore upstream abbiamo raggiunto una crescita produttiva record”, ha dichiarato il manager. Claudio Descalzi ha poi aggiunto che il target di Eni è di “deconsolidare quanto prima il debito Saipem”.
RIASSETTO IN SUD AMERICA
A sua volta Enel presenta un risultato netto di gruppo di 1,8 miliardi in crescita del 10,1% e un utile netto ordinario di 1,6 miliardi (+3,4%) con ricavi saliti a 37,6 miliardi (+4,2%). “Continua il percorso di semplificazione societaria in America Latina mentre si registra una forte crescita in tutta l’attività delle energie rinnovabili nelle infrastrutture e reti”, ha sottolineato l’ad Francesco Starace, La riorganizzazione di gruppo sta già registrando segni di miglioramento nei flussi di cassa. Confermiamo quindi, i nostri obiettivi per il 2015″. Parlando poi con gli analisti, Francesco Starace ha precisato che Enel “non ha intenzione di cedere Endesa o una porzione di essa” e ha confermato di aver già definito circa 2 miliardi di asset da vendere “mentre 1 miliardo resta ancora da identificare”.
FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Barbara Corrao