Religioni e giovani per un Pianeta sostenibile: Davide D’Arcangelo tra i relatori a Bologna. Il suo appello per il cambiamento climatico.

Il 23 settembre si è tenuto a Bologna, nella cornice del Festival Francescano, il convegno “Nuove pagine Laudato si’ – Il contributo delle religioni e la centralità dei giovani nell’urgenza di un futuro sostenibile”. L’evento, promosso dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), ha visto la collaborazione interdisciplinare di influenti personalità del mondo della politica, della scienza, della religione e dell’imprenditoria, in vista della imminente Esortazione Apostolica di Papa Francesco sul tema dell’ecologia e dell’ambiente. L’esortazione sarà in continuità con la celebre lettera enciclica Laudato si’, in cui per la prima volta il Pontefice ha lanciato un appello globale per la salvaguardia del Pianeta. Tra i relatori, anche Davide D’Arcangelo, Founder della holding di partecipazione Next4.

La tavola rotonda ha preso le mosse proprio dal monito espresso dal Santo Padre nella celebre enciclica: “È necessario schierarsi al fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra Casa comune”.

Il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, ha infatti aperto il convegno soffermandosi sull’elevata responsabilità delle religioni nella protezione del Pianeta, in quanto “il Signore ci ha consegnato il creato”. Responsabilità che non appartiene solo alla Chiesa Cattolica: hanno partecipato anche, infatti, Alberto Aprea, Presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakka, e Valdo Spini, esponente della Chiesa Evangelica Valdese ed ex Ministro dell’Ambiente.

L’intervento di chiusura è stato proprio quello di Davide D’Arcangelo, che ha posto l’accento sulla necessità di mettere al centro le nuove generazioni nella lotta contro il cambiamento climatico.

I giovani sono già al centro dell’urgenza di creare un futuro sostenibile, quello che serve loro è una guida e il problema va affrontato con questo cambio di paradigma”, ha affermato. Proseguendo, ha evidenziato l’importanza di creare meccanismi di collaborazione virtuosi tra le varie realtà – nel mondo della ricerca, delle imprese e dell’amministrazione – che lottano per un futuro sostenibile: “È necessario che ci siano un ecosistema dell’innovazione e operatori che vadano a prenderli per mano e li guidino. Serve sicuramente un cambio di passo per l’ecosistema dell’innovazione e un po’ più di coraggio per mettere i giovani alla guida di questo percorso”.

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