Da mesi la competitività delle imprese italiane è messa a dura prova dal caro energia e dall’inflazione. Diversi gli interventi al vaglio del Governo, che negli ultimi giorni tramite il Ministro dell’Economia Giorgetti si è detto intenzionato a prorogare oltre il mese di marzo gli aiuti previsti nell’ultima legge di Bilancio. Per supportare il tessuto produttivo in questa fase estremamente delicata fondamentale è il ruolo ricoperto da SACE. Sono quattro le misure principali messe in campo dalla società per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia.
A illustrarle ai microfoni di RaiNews è l’Amministratore Delegato Alessandra Ricci, ospite negli studi di “Economia 24”. “La prima misura – ha detto la manager – riguarda accordi con circa 80 utility su tutto il territorio nazionale affinché concedano ai clienti corporate dilazioni sul pagamento della bolletta energetica. Con la seconda abbiamo garantito, attraverso convenzioni con i cinque maggiori assicuratori italiani, la dilazione dei pagamenti attraverso la fornitura di cauzioni fino a 24 mesi. La terza misura riguarda invece le garanzie sui finanziamenti per la liquidità fino al 90%. Infine, per favorire l’incremento di gas verso l’Italia, abbiamo garantito finanziamenti a favore di grossi trader: ad esempio, grazie ad un’operazione recentemente stipulata, siamo riusciti a favorire il fabbisogno energetico di una città di 200mila persone per un anno”.
Interventi che tuttavia risultano efficaci solo nel breve e medio periodo, avverte Alessandra Ricci: “L’unico modo è consumare meno e consumare meglio. Per farlo c’è bisogno di investimenti in sostenibilità. Anche in questo caso SACE ha giocato un ruolo importante: negli ultimi due anni ha garantito, attraverso finanziamenti, la realizzazione di circa 9 miliardi di investimenti di sostenibilità energetica. Circa 300 imprese, di cui l’80% composto da piccole e medie imprese”.
Sul fronte dell’export le previsioni del Gruppo restano positive: “Dopo l’incremento del 20,5% registrato lo scorso anno, prevediamo per il 2023 una crescita del 5% del volume dei beni. Toccheremo quota 650 miliardi di export, con l’Italia che rimarrà tra i principali 10 Paesi esportatori al mondo”. Fondamentale è anche dove si esporta, aggiunge l’AD: “È importante capire che anche se il mondo sta diventando sempre più complesso, con un partner come SACE le aziende possono entrare nei mercati più promettenti. Il 9 febbraio lanceremo la nostra nuova Risk Map che offre un outlook su rischi e opportunità dei mercati esteri”.